Assicoop Emilia Nord sponsor dei Concerti della Gazzetta de La Toscanini

Tre appuntamenti imperdibili

Siamo fieri di sostenere La Toscanini per i Concerti della Gazzetta.

I prossimi appuntamenti in programma sono previsti per il 27 marzo3 aprile 29 maggio 2022, e si svolgeranno al Teatro del Convitto Maria Luigia di Parma la domenica mattina alle ore 11.00.

Il pubblico sarà omaggiato con una copia della Gazzetta di Parma e un sacchetto di praline al cioccolato con chicco di caffè dell’azienda Lady Cafè.

I concerti

Il secondo appuntamento, il 27 marzo, presenta il duo d’archi formato da Mihalea Costea e Antonio Mercurio, rispettivamente primo violino e primo contrabbasso della Filarmonica. Costea e Mercurio proporranno un programma molto dinamico, alternando duetti a brani solistici, esaltando ognuno le caratteristiche timbriche del proprio strumento, con un finale elettrizzante dedicato ad Astor Piazzolla.

Il violino e il contrabbasso sono della stessa famiglia ma agli antipodi per dimensioni, tessiture sonore… eppure s’incontrano con piacere e sanno dare spettacolo. Sarà così sicuramente domenica prossima, nell’ambito de “I Concerti della Gazzetta” in cui è protagonista il duo Micaela Costea e Antonio Mercurio rispettivamente spalla e primo contrabbasso della Filarmonica Toscanini impegnati in un programma denso, di tanti autori differenti dal barocco ai nostri giorni. 

Il programma, infatti, parte da Telemann e arriva ai nostri giorni, in quanto Vito Mercurio è il padre del contrabbassista che oltre ad essere un violinista di fama è anche un compositore: del primo eseguono un’incantevole Sonata a canone e del secondo Elegia Il canto dell’anima, musica appassionata fortemente incentrata sul canto. I musicisti suonano anche singolarmente: Motivy di Emil Tabakov il contrabbasso e di Kreisler Recitativo e Scherzo op. 6 il violino, per poi ritornare in duo per i quattro deliziosi Duetti di Glière una sintesi tra tradizione russa e raffinato impressionistico. Chiudono i Cinque tanghi di Piazzolla: musica sempre potente ed espressiva, a volte struggente come il celebre Adiós Noniño che chiude il concerto.

Il terzo appuntamento, il 3 aprile, è dedicato alla formazione principe della musica da camera, ovvero il Quartetto d’Archi. Sul palcoscenico, il quartetto d’archi I Concertini della Filarmonica con un programma che spazierà dal secondo Settecento al Novecento proponendo il delizioso Quartetto di Giovanni Battista Viotti e il grande secondo quartetto di Aleksandr Borodin, comprendente il celebre Notturno. A metà programma spicca la bellissima Oracion del Torero di Joaquin Turina. La preghiera del torero, scritta nel 1925, è stata ispirata dalla visione di un torero che prega in una cappella vicino all’arena prima di andare a combattere.

Un musicista italiano, uno spagnolo e un russo compongono un programma raffinato quanto ricco di atmosfere seducenti e soprattutto di colori. Lo presenta il Quartetto d’archi “I Concertini” della Filarmonica Arturo Toscanini formato da Caterina Demetz, Valentina Violante violini, Carmen Condur viola e Vincenzo Fossanova violoncello nella rassegna “I Concerti della Gazzetta”.  L’italiano è Giovanni Battista Viotti un nome a torto, più presente nei manuali di storia della musica che nelle sale da concerto.

Del compositore piemontese che con le sue abilità era in grado di soggiogare all’epoca (fine Settecento) le platee di tutta Europa verrà eseguito il Quartetto in mi maggiore op.3, composizione percorsa da una solida cantabilità che sgorga semplice e naturale. Con lo spagnolo Joaquin Turina e la sua Oración del torero op.34 si arriva agli anni Venti del ‘900. Il brano parte da una precisa riflessione legata al fatto che i toreri, prima di affrontare la corrida, si recano a pregare in chiesa. La contrapposizione fra l’intimità devozionale di chi si rivolge a Dio implorandolo di proteggere la propria vita e il tumulto festoso del pubblico, fornisce al compositore l’ispirazione per un soggetto musicale espressivo ed energico: infatti l’Oración alterna episodi meditativi a momenti di propulsione ritmica. Il concerto si conclude con una composizione molto nota e amata del repertorio cameristico qual è il Quartetto n.2 di Borodin (1882), di cui si apprezza il bellissimo Notturno (III movimento) -pagina pervasa da una densità timbrica straordinaria – tanto che spesso viene eseguito da solo. È preceduta da uno Scherzo vivace e prima da un Allegro Moderato dalle delicate sfumature, mentre il Finale si caratterizza per un irresistibile slancio vitalistico.

L’appuntamento conclusivo si terrà il 29 maggio con il Trio d’Ance La Toscanini formato da Gian Piero FortiniDaniele TuttiDavide Fumagalli rispettivamente primo oboe, primo clarinetto e primo fagotto, ovvero gli strumento ad ancia della Filarmonica. Il programma propone autori differenti quali MozartVaress e Ibert inframmezzati da due contrappunti trascritti da Davide Fumagalli dalla celebre Arte della fuga di Johann Sebastian Bach.